“Non considerare la disforia come un disturbo è importante in età adulta ed è indispensabile in età infantile, in cui l’evoluzione di una possibile sofferenza legata al genere può andare incontro a diversi sviluppi e orizzonti esistenziali. Quindi garantire a ciascuna situazione un processo di lettura e comprensione è doveroso: da una parte, infatti, non bisogna sottovalutare le espressioni specifiche del malessere che può insorgere”.